Il ben orchestrato lavoro della Convention repubblicana

Guardiamo ai primi tre giorni della Convention di Charlotte.
Al di là degli strombazzati e criticati dalla stampa interventi di Trump, di Melania, di Pence, di Pompeo, dei big e dei figli del Presidente, assai bene articolate le relazioni dei differenti testimoni che paiono minori e tali assolutamente non sono.
– I neri repubblicani che hanno orgogliosamente mostrato come sia stato loro consentito di farsi strada in un partito assolutamente non razzista
– Le molte Signore che parlano delle aperture del GOP nel confronti del gentil sesso (e non è forse tra i big Nikki Haley?)
– Le donne latino americane della Florida che parlando di nonni e genitori fuggiti dalla Cuba castrista narrano della inadeguatezza (come minimo) del ‘socialismo’ quale i democratici proporrebbero.
Nulla è affidato al caso da una attenta regia che guarda agli elettori in carne ed ossa e non alle scontate avverse reazioni dei media.