Il Vice di Trump? Dev’essere capace nella raccolta di fondi elettorali?

Ricordato che è tranquillamente capitato che un’accoppiata che appariva senza senso (guardando alle ‘regole’ sotto esposte) abbia vinto, molte le ragioni che possono portare il candidato alla Executive Mansion a scegliere il Running Mate che comporrà il ticket elettorale.
Per dire, la necessità di cercare un completamento della presa politica contando su un coéquipier d’un differente versante.
Semplificando.
A destra (a sinistra) il designato?
Su posizioni non si dice opposte ma diverse il futuro Vice.
La questione, diciamo così, geopolitica?
Ad un Nordatlantico (tra i democratici essere di quelle parti identifica eccome) deve essere affiancato almeno un midwestern, ad esempio.
Importante garantirsi (chissà? si spera) uno Stato di grande peso quanto a componenti poi partecipi del Collegio Elettorale (la California, quindi il Texas, per cominciare).
E così via articolando alla ricerca della migliore teoricamente possibile soluzione che alla fine si può rivelare – “Dove abbiamo sbagliato?” – negativa.
Oggi, considerata la acclarata notevolissima raccolta di finanziamenti del partito democratico, pare che giustamente Donald Trump e il suo entourage stiano esaminando candidati la cui prima caratteristica sia d’essere capaci di portare – non si dice personalmente anche se… – sponsorizzazioni le più cospicue possibili!

15 aprile 2024