In morte di Ross Perot

Straordinaria l’avventura politica di Ross Perot, il miliardario texano venuto a morte oggi all’età di ottantanove anni.

Straordinaria perché percorsa da assoluto indipendente nel 1992, allorquando, scontento della politica estera interventista – a suo modo di vedere – del Presidente George Herbert Bush si candidò a White House ottenendo quanto al voto popolare una messe eccezionale di voti: il diciannove per cento!

Purtroppo per lui, il consenso non gli permise di vincere nessuno Stato e quindi di raccogliere Grandi Elettori.

Secondo tutte le seguenti analisi, i voti del texano furono nella circostanza sottratti in specie a Bush favorendo pertanto l’affermazione di Bill Clinton.

Abilissimo nei dibattiti televisivi, Perot dovette larga parte del suo successo alle ottime prestazioni nel campo capace come era di scoprire le falle dei rivali e di parlare “pane al pane”.

Riprovò quattro anni dopo scendendo nuovamente in campo.

I risultati furono inferiori seppure significativi (oltre l’otto per cento sempre dei suffragi popolari).

Lo fece alla guida di un suo movimento, il Reform Party, con il quale, a cavallo del 2000 ebbe qualche contatto anche Donald Trump.

Un ottimo ‘sopravvissuto’, mais oui!