Interim? Nuove elezioni? Semplice successione?

Fine marzo 1841.
Il Presidente William Harrison è prossimo alla fine.
Per la prima volta si pone il problema relativo alla successione.
Deve il Vice John Tyler subentrare all’eletto sic et simpliciter?
Cosa dicono davvero in merito la Carta Costituzionale e il XII Emendamento?
Non pochi esponenti politici, non pochi studiosi sostengono che non di una successione vera e propria nel ruolo si possa parlare ma di un ‘interim’ non dovendosi riconoscere al sostituto le stigmate del ‘vero’ eletto.
Altri, propongono che si provveda ad indire nuove elezioni.
Quali le conseguenze se in cotal modo si procedesse?
Mantenendo la scadenza del quadriennio che avrebbe dovuto vedere Harrison in serpa?
Modificandola adattando i termini alle circostanze?
Dobbiamo alla tenacia dell’in quei convulsi giorni Vice e dal 4 successivo aprile Presidente – che sostenne con forza e contro tutti i diritti che correttamente riteneva avere – se da allora, senza storia alcuna e senza opposizione, il subentro del vicario al Capo dello Stato (occorso altre otto volte: sette mortis causa e una a seguito delle dimissioni del titolare) è procedura consolidata e seguita.