Iowa: il problema soia

Lo sapete, elettoralmente parlando, nella corsa verso la Nomination, l’Iowa è più che importante perché apre la stagione delle Primarie (con un Caucus!).
Non dovrebbe essere pertanto una possibile spina nel fianco per Donald Trump.
Sfidato, è vero, gode del vantaggio dell’incumbent nei confronti di Bill Weld, Joe Walsh e Mark Sanford (anche se i sondaggi dicono che Weld sta crescendo).
Altro invece il discorso con riferimento al 3 novembre 2020.
È l’Iowa, sostanzialmente, uno Swing State, non pertanto necessariamente legato a uno dei due partiti e la ‘questione soia’ potrebbe dirottare i suoi Grandi Elettori sul candidato democratico.
È difatti lo Stato con capitale Des Moines il massimo produttore ed esportatore del cereale in questione.
E dove massimamente esporta se non in Cina?
La guerra dei dazi con Pechino messa in atto da Trump non lo ha aiutato e le vendite, declinate, sono adesso a prezzi addirittura inferiori a quelli di produzione.
C’è tempo ovviamente e le cose possono cambiare.
Il tycoon ha ben presente la questione: interviene e interverrà.
Ciò non toglie che di questi tempi non pochi tra i candidati democratici si aggirino da quelle parti.
Per il loro Caucus, naturalmente, ma guardando anche più lontano.