James, ma soprattutto, John Zogby

Nella infelicissima – non si sa mai se la scelta sia fatta sulla base delle competenze o su quella del politically correct considerato che devono (devono, altrimenti guai in vista!) essere sempre presenti tra gli ‘eletti’ i rappresentanti delle minoranze, degli ecologisti, dei gay e via via elencando (pare un telefilm poliziesco USA nel quale a far parte della squadra investigativa sono obbligatoriamente un bianco, un nero, un ispanico, possibilmente un giallo) – indicazione da parte di Bernie Sanders dei cinque componenti a lui spettanti del comitato democratico incaricato di stilare e proporre il programma del partito spicca il nome di James Zogby.

Il signore in questione è il fondatore e presidente dell’Arab American Institute che si preoccupa, encomiabilmente, di curare e incrementare i rapporti e le conoscenze tra gli USA e il mondo arabo.

Ci si può chiedere (rispondendo sì), nel caso specifico, se James non sia stato chiamato all’alto incarico in risposta alle posizioni anti islamiche di Donald Trump, ma non importa.

Il nome di James Zogby, peraltro, fa tornare alla mente quello del fratello John, a sua volta fondatore e factotum del ‘Zogby poll’, un importante istituto dedito ai sondaggi specie in campo elettorale.

John si è segnalato soprattutto in occasione della giornata elettorale 2004.

Ricordate?

George Walker Bush, in cerca di una conferma che si voleva difficile, affrontava il contendente democratico John Kerry.

Appena chiusi i seggi degli Stati sulla costa atlantica – aperti, eccome, per via dei differenti fusi orari, quelli degli Stati verso Ovest – ‘Zogby poll’ uscì con una serie di ‘exit polls’ nei quali, non solo dava in vantaggio Kerry, ma arrivava a dichiarare che il democratico avrebbe certamente prevalso.

L’intento, evidente per quanti siano addentro alle segrete cose, era quello di scoraggiare gli elettori repubblicani degli Stati lontani dicendo loro che andare a votare per Bush era oramai fatica sprecata.

L’operazione, tanto grande era il reale – non inventato – vantaggio del repubblicano sul rivale, non andò in porto.

Ricordo quanto i commentatori italiani, non conoscendo l’appartenenza partitica del sondaggista, presero allora sul serio i dati farlocchi e tendenziosi di John Zogby.