Jesse Jackson: il primo serio candidato nero a White House

Dopo l’antesignana Shirley Chisholm, nel Novecento, l’unico nero che abbia partecipato alle Primarie di un partito di rilevanza nazionale mostrandosi in grado di ottenere notevoli e confortanti risultati è stato Jesse Jackson.
In corsa tra i democratici nel 1984, anno nel quale, poco appoggiato in quanto ritenuto un cavallo perdente, conquistò comunque una buona messe di voti popolari, nelle successive consultazioni in vista della nomination per il novembre 1988 vinse in ben undici Stati risultando competitivo fino all’ultimo.
Andata dipoi la candidatura a Michael Dukakis – dipoi nettamente sconfitto da George Herbert Bush – Jackson (che aveva per attimo pensato di potere entrare a far parte del ticket quale Vice in pectore) tornò ad occuparsi di questioni sociali, ambito nel quale si era già illustrato al seguito di Martin Luther King.
Da ricordare in particolare la costituzione da parte sua della cosiddetta ‘Coalizione Arcobaleno’ che tendeva appunto a coalizzare tutte le minoranze razziali USA per avere ragione della allora (molto meno, oggi) dominante in campo economico struttura di potere bianca e maschile.