La seconda volta

Nel 2020, come ognun sa, Donald Trump cercherà di restare a White House.

Quanti e quali, prima del quarantacinquesimo, i Presidenti che, provando, hanno conquistato il secondo quadriennio?

(Franklin Delano Roosevelt è il solo che sia stato eletto più di due volte – quattro esattamente – prima che nel 1951 un Emendamento costituzionale impedisse ad un Presidente vincente in due circostanze di ripresentarsi).

Quanti e quali hanno invece fallito?

Orbene, detto che fu George Washington – in carica dopo avere vinto nel 1788/89 e nel 1792 – ad affermare che nessun uomo poteva sostenere il peso della Presidenza per più di due quadrienni, cosa che i successori considerarono un obbligo morale fino appunto al predetto F.D.R., il primo a tentare e a non farcela fu John Adams.

In sella dopo le votazioni del 1796, fu sconfitto nel 1800.

Dopo di lui, nell’ordine, furono rieletti Thomas Jefferson, James Madison e James Monroe. 

Il secondo perdente della nostra storia è figlio del primo: John Quincy Adams,  rampollo di John.

Correva il 1828.

Dopo di lui, Andrew Jackson al quale riesce il bis.

Eletto nel 1836 Martin Van Buren – Vice di Jackson – viene battuto nel successivo 1840.

Occorre arrivare quindi al 1864 per trovare un Presidente intenzionato a restare a White House.

Si tratta di Abraham Lincoln che vince e viene assassinato.

(Per il vero, Millard Fillmore – successore del deceduto Zachary Taylor nel 1850 e non in corsa nel 1852 – fece qualcosa di particolare riproponendosi e perdendo nel 1856, quattro anni dopo l’uscita dalla Casa Bianca).

Dipoi, due mandati di Ulysses Grant, vittorioso nel 1868 e nel 1872.

Due ancora successivamente le affermazioni di Grover Cleveland.

Del tutto eccezionali perché ottenute nel 1884 e nel 1892 visto che in mezzo, nel 1888, era stato defenestrato da Benjamin Harrison.

Il quale, perdendo dal redivivo Cleveland, è il quarto che in cerca di conferma immediata (Fillmore la perseguì non immediatamente) fallisce.

1896 e 1900 le due occasioni nelle quali William McKinley colpisce il bersaglio.

A McKinley, assassinato, succede il Vice Theodore Roosevelt che sarà il primo vicario che si candiderà in proprio subito (nel 1904) e riuscirà ad essere eletto.

Sarà lo stesso ‘Teddy’ – tornato in corsa nel 1912 con un terzo partito – a provocare il fallimento del tentativo di William Taft (vittorioso nel 1908) di ottenere altri quattro anni.

È pertanto Taft il quinto a non riuscire nel rinnovo.

Duplice (1912 e 1916) l’elezione di Woodrow Wilson.

Secondo Vice subentrato ‘mortis causa’ e capace di vincere come Theodore Roosevelt sarà Calvin Coolidge.

Appunto vicario di Warren Harding – che muore per cause naturali – gli subentra e si afferma in proprio nel 1924.

Dopo Coolidge, fallirà clamorosamente nel tentativo di rimanere a White House il successore Herbert Hoover (sesto nell’ordine dei battuti).

Detto sopra di Franklin Delano Roosevelt, occorre parlare del di lui Vice e successore (nel 1945) Harry Truman.

Capace contro ogni previsione di confermarsi nel 1948 (e terzo Vice a riuscire nell’impresa dopo i rammentati ‘Teddy’ Roosevelt e Coolidge).

1952 e 1956, due le vittoriose campagne di Dwight ‘Ike’ Eisenhower.

Detto del Vice e successore di John Kennedy Lyndon Johnson vincente nel 1964, ci imbattiamo nelle due affermazioni di Richard Nixon (1968/1972).

Quinto Vice subentrato e primo a non farcela personalmente è nel 1976 Gerald Ford.

Alla schiera degli sconfitti dopo un solo mandato si aggiunge nel 1980 Jimmy Carter.

Vice del due volte consecutivamente in carica (vittorie nel predetto 1980 e nel 1984) Ronald Reagan, George Herbert Bush vince nel 1988 e perde nel 1992 ripercorrendo esattamente le tracce del Martin Van Buren di oltre un secolo prima.

A seguire e a chiudere, tre doppi mandati consecutivi: Bill Clinton (elezioni del 1992 e del 1996), George Walker Bush (del 2000 e del 2004), Barack Obama (del 2008 e del 2012).

Non ci sarà tre senza quattro?

Vincerà pertanto Donald Trump nel 2020?