L’Arizona ci ricorda le trascurate e importantissime primarie locali in corso

Attenti come necessariamente siamo al confronto per la Casa Bianca, capita che, sciaguratamente, si presti poca se non nulla attenzione alle varie primarie locali in corso per la scelta dei candidati dei due partiti maggiori (anche degli altri) alla camera piuttosto che al senato, piuttosto che ai governatorati, eccetera.

Si è per il vero parlato ad inizio mese di quella che vedeva coinvolto nel suo Wisconsin lo speaker Paul Ryan ma delle infinite altre già concluse o in programma in questi giorni, per quanto abbiano indicato e designino soprattutto – a parte le cariche locali – gli sfidanti democratici e repubblicani per i differenti impegni del prossimo 8 novembre, nulla o quasi si dice.

Ne trattiamo oggi perché in Arizona, il 30 agosto, il vecchio e glorioso (per quanto acciaccato) John McCain si gioca la ricandidatura GOP al senato contro una agguerrita parlamentare locale a nome Kelly Ward.

I sondaggi lo danno in vantaggio e dovrebbe farcela.

Ma non è questo il punto.

L’osservatore può e deve trarre dai risultati delle indicate primarie indicazioni autentiche sull’esito della elezione presidenziale verificando, per esempio, in primis quale successo abbiano i candidati al congresso vicini o contrari a Hillary nel campo dem o a Donald in quello opposto.

Guardando alla forza dei singoli in corsa e alle loro concrete possibilità in quanto – in particolare al senato – la consistenza e la personalità incidono non poco sulla elezione.

Non dimenticando il fatto fondamentale per i prossimi anni che un presidente che non abbia almeno uno dei due rami del congresso a lui partiticamente vicino è, gergalmente e nella sostanza parlando, una ‘anitra zoppa’.