Las Vegas forse favorevole a un Trump che, se sconfitto, non accetterebbe l’esito elettorale

Il terzo round è stato quello migliore per il tycoon nuovaiorchese.

Dopo un inizio cauto, dopo che ognuno dei due candidati aveva ribadito i concetti cardine del proprio programma – nel corso della seguente solita contrapposizione dura e spesso rissosa – il GOP si è lasciato andare e, per quanto possano esserci opinioni del tutto diverse, ha prevalso.

I temi dibattuti?

Quelli da tutti attesi, con particolare accento clintoniano sul gossip sessista; con particolare accento trumpiano sulla disinvoltura morale della signora accusata inoltre di essere in politica da trent’anni e di non averne indovinata una.

Resta, alla fine, nelle orecchie, in primo piano tracciando un necessariamente veloce bilancio, la durissima dichiarazione del repubblicano che ha chiaramente detto che, ove fosse sconfitto, non accetterebbe il risultato elettorale.

I sondaggi – quelli, pochissimi, seri – ci diranno cosa pensa l’elettorato dei due dopo Las Vegas.

Basta aspettare.