Le Presidenziali del 1804

I seggi restano aperti dal 2 novembre al 5 dicembre.
Gli Elettori (iniziale maiuscola per distinguerli da quelli comuni visto che il loro compito è nominare effettivamente il Capo dello Stato) sono centosettantasei e la maggioranza assoluta è fissata ad ottantanove.
Per la prima volta, in conseguenza dell’entrata in vigore nello stesso 1804 del XIV Emendamento, i partiti presentano in ticket i candidati alla Presidenza e alla Vice Presidenza.
In lizza il Partito Federalista – già sconfitto nelle precedenti elezioni e in calo quanto a consensi – e il Partito Democratico-Repubblicano che a seguito delle votazioni del 1800 occupa la dimora presidenziale.
Nell’intento di scalzare Thomas Jefferson – che i suoi candidano con entusiasmo – i federalisti propongono l’ex Ambasciatore a Parigi Charles C. Pinckney.
Con lui l’ex Senatore del New York Rufus King.
Nel ticket con Jefferson, il Governatore del medesimo New York George Clinton.
Ovviamente, non può essere ricandidato il Vice Presidente uscente Aaron Burr che ha appena ucciso in duello l’ex Ministro Alexander Hamilton.
Il Presidente uscente vince facilmente conquistando quindici Stati e centosessantadue Elettori.
Il rivale deve accontentarsi di riportare due soli Stati e quattordici delegati al Collegio.
Va segnalato che i più volte citato Jefferson resta nella storia americana l’unico Vice Presidente eletto e, attenzione, rieletto Capo dello Stato subito dopo avere esercitato appunto la Vice Presidenza.
Non così, per quanto molti lo pensino e lo scrivano, Richard Nixon perché, pur essendo stato Vice e due volte Presidente, non vinse nel 1960, la sua prima candidatura, ma nel 1968 e nel 1972.
Un’altra storia.

24 febbraio 2024