Lo Stato dell’Unione: veemente e accusatorio come la replica

Quale mai contenuto può avere un Discorso sullo stato dell’Unione pronunciato da un Presidente all’ultimo anno di mandato impegnato in una dura campagna elettorale alla ricerca della rielezione?
Una inevitabile esaltazione dei risultati veri o sbandierati conseguiti?
La promessa di nuovi impegni e progressi?
La denigrazione dello sfidante se noto o comunque dell’ideologia e delle finalità della parte politica avversa?
Se poi, come nel caso, il Capo dello Stato è Joe Biden e il già certo sfidante il da lui defenestrato tra mille lamentazioni e ricorsi Donald Trump?
Se i due, ben oltre la normale contrapposizione partitica, si odiano e pensano tutto il male possibile l’uno dell’altro?
Le parole che vengono pronunciate possono essere meno che feroci?
Ebbene, tali sono effettivamente state alla stregua di quelle pronunciate subito dopo in risposta dal rivale.
Biden nel ruolo ricoperto ha potuto avere l’attenzione di molti.
Trump gli ha rubato appena possibile la scena.
E, discorso a parte, siamo solo all’inizio.

9 marzo 2024