Ma chi diavolo sono questi ‘superdelegati’?

I superdelegati – questa antipatica genia di ben settecentododici signori scelti dall’establishment democratico non tenendo in minima considerazione il volere popolare (e viene da chiedere, potendo costoro essere determinanti, perché mai svolgere primarie e caucus per poi magari buttarne a mare i risultati) – hanno una caratteristica che li distingue dai semplici delegati: non sono vincolati ad un candidato preciso, neppure nella prima votazione in sede di convention.

Ecco, pertanto, che i sostenitori di Bernie Sanders – il quale, stando alle dichiarazioni finora rilasciate dai predetti (non tutti, molti si sono pronunciati) può contare su pochissimi tra loro mentre ben oltre cinquecento si sono già collocati tra gli ‘amici’ dell’ex first lady – stanno cercando in primo luogo di capire chi siano (per il vero, i nomi si conoscono essendo quelli dei maggiorenti dem) e, in seconda battuta, di far cambiare loro idea.

Mission impossibile, certamente la seconda.

Mission che, come tutte le battaglie perse in partenza, va combattuta.