McCain? No a Trump, sì a Trump

John McCain, già candidato alla Casa Bianca nel 2008, è senatore dell’Arizona e il prossimo 8 novembre cerca nel proprio Stato l’ennesima conferma (è entrato in carica nientemeno che il 3 gennaio 1987 succedendo al mitico Barry Goldwater!).

Pare che per l’occasione nelle urne rischi qualcosa.

Meglio per lui, se gli riesce di compattare localmente partito ed elettorato repubblicani.

E’ alla luce di queste considerazioni che va giudicato il suo pià recente comportamento.

Dapprima, fiero oppositore di Donald Trump (al punto di affermare che non avrebbe preso parte alla convention di Cleveland laddove il magnate verrà incoronato ufficialmente), oggi si dichiara pronto ad appoggiarlo.

In Arizona, non pochi gli elettori di origine ispanica che non vedono di buon occhio Trump.

Non pochi, peraltro, coloro che nelle primarie hanno invece votato quel ‘maledetto’ (da parecchi) maverick.

McCain, dando un colpo al cerchio e uno alla botte, cerca di stare a galla e arriva a definire quel cattivone “a capable leader”.

Non una gran bella figura ove si rammenti che Trump, all’inizio della maratona primarie/caucus ebbe molto a ridire sull’eroismo del vecchio reduce dal Vietnam.

“Non mi piacciono quelli che si fanno catturare!”, fu la frase più gentile che l’oramai certo candidato GOP pronunciò mettendo in forte dubbio la fama d’eroe sulla quale McCain politicamente vive da sempre.