Montana

È il Montana la classica cartina al tornasole dell’impatto avuto sulle Presidenziali del 1992 dall’allora candidato indipendente Ross Perot.

Uno Stato invariabilmente repubblicano dai tempi di Lyndon Johnson che viene vinto da un democratico – Bill Clinton, naturalmente – per pochissimi voti quando al terzo incomodo finisce addirittura il ventisei per cento dei suffragi popolari.

Dopo di che, torna lo Stato con capitale Helena a votare tranquillamente repubblicano.

Insomma, dal 1968, su tredici consultazioni, dodici sono GOP e una, quella, dell’Asinello?

Prima di che, il Montana è entrato nell’Unione nel 1889 e vota pertanto dal 1892.

Ha azzeccato il vincitore nazionale ventiquattro volte su trentadue, poffarre, peraltro votando per uno sconfitto nelle prime tre circostanze.

Tutto ciò detto, si attribuirebbero tranquillamente a Trump i tre spettanti Grandi Elettori non fosse per il fatto che la composizione della sua piccola delegazione congressuale non è monolitica e che anche il Governatore, là ad Helena, è democratico.

Vabbè.