Nevada Caucus, specificità e relative articolazioni

Nell’appena effettuato Caucus democratico del Nevada, regole particolari.
Intanto (in Iowa no) era consentito votare anticipatamente per corrispondenza, cosa che avrebbero fatto all’incirca in settantacinquemila.
Poi – fondamentale ed altra differenza caratterizzante – il procedimento prevedeva l’elezione di ‘County Convention Delegates’ collegati, proporzionalmente ai voti ricevuti, ai diversi candidati.
Saranno poi questi C. C. D. a decidere quanti delegati alla Convention nazionale debba ricevere ciascuno.
Non va mai dimenticato che l’elezione del Presidente non è diretta – ad opera del popolo dei votanti – ma mediata perché conclusa nel Collegio che racchiude e riunisce (solo formalmente a livello nazionale perché ogni delegazione locale si ritrova nella capitale statale e non tutte insieme a Washington) i Grandi Elettori (1) eletti – loro sì e dal 1848 – il primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre dell’anno bisestile.
Dubitavano i Founding Fathers della democrazia (Alexander Hamilton la disprezzava apertamente essendo convinto che il governo dovesse essere faccenda propria “dei ricchi e della gente perbene”) e per tale ragione intesero mettere un filtro (i predetti Grandi Elettori) in grado al limite di correggere (oggi, per non poche leggi locali, molto meno e non in tutti gli Stati) gli ‘errori’ compiuti nell’urna dai comuni elettori (con l’iniziale minuscola).

(1) In tutti i miei scritti dedicati al tema – in voluta difformità con i testi americani – ho distinto appunto con le iniziali maiuscole i Grandi Elettori per le loro specifiche competenze più importanti degli ‘elettori’, con l’iniziale minuscola.