Non riconoscere l’esito elettorale è possibile ed è già accaduto

Si ipotizza che in caso di sconfitta Donald Trump non accetti il risultato elettorale.
Invero, per quanto tale evenienza venga presentata come una sconvolgente novità e si prospetti la conseguente situazione come drammatica, le eventuali possibili e previste contestazioni si possono e devono concretizzare semplicemente in ricorsi alla Autorità giudiziaria.
Localmente dapprima, Stato per Stato dove lo si ritenga necessario.
Approdando – come accaduto nel 2000 nel confronto George Walker Bush/Al Gore in Florida e poi a Washington – alla Corte Suprema e accettandone il verdetto, infine.
Quanto al passato più lontano, nella tornata elettorale del 1876 (lo abbiamo altra volta ricordato) una impasse apparentemente insuperabile dovuta anche allora ad una contestatissima attribuzione di Grandi Elettori fu alla fine risolta con la creazione di una Commissione Congressuale che, concordando tra infinite polemiche quelli che fu definito il ‘Compromesso del 1877’ pose fine alle contestazioni.
Il neo Presidente (il repubblicano Rutherford Hayes) fu nella circostanza nominato dal Collegio dei citati Grandi Elettori nelle ore antelucane del 2 marzo appunto 1877.
Mancavano meno di due giorni all’insediamento all’epoca previsto per il 4 dello stesso mese!