Ohio: Biden conquista meno dei tre quarti dei voti

Ok, tutte le rilevazioni e i sondaggi dicono Biden.
Ove si escludano gli Stati da sempre e comunque repubblicani – quindi non pochi tra i decisivi ‘Swing States’ compresi – l’ancora oggi ‘presumptive nominee’ (tale fino a quando non avrà dalla sua parte la prescritta maggioranza assoluta del delegati) guida e con qualche notevole margine nelle intenzioni di voto in proiezione 3 novembre (Coronavirus permettendo).
Va però certamente tenuto conto del non eccellente (almeno) risultato conseguito nelle Primarie dem dell’Ohio del 28 aprile in termini di voti popolari e di percentuali dall’ex Vice di Barack Obama.
Meno dei tre quarti delle preferenze.
Meno di quanto preventivabile, essendosi Bernie Sanders ritirato, quanto a delegati.
Come interpretare gli intenti delle persone che nella misura di oltre il sedici per cento hanno espresso il loro suffragio a favore, comunque, del Senatore del Vermont?
Si possono nutrire dubbi sui futuri comportamenti di costoro e degli altri che pur avendo le stesse preferenze hanno disertato i seggi proprio a seguito della dichiarata assenza del predetto?
Occorre sempre ricordare che nel 2016 la defezione novembrina di una parte dei ‘sandersiani’ costò molto cara a Hillary Clinton.
E non occorrerebbe un parziale travaso di voti a favore di Trump (come accadde e può accadere).
Basterebbe che non pochi si astenessero o si spostassero per dire sui verdi o sui libertariani.
Chissà?