Orval Faubus, l’ultimo Secessionista

Nato in un villaggio degli Ozarks “così povero, così fuori mano che nessuna strada carrozzabile lo collegava col mondo, indigente fra gli indigenti, raggiunse la California viaggiando sul respingente di un vagone.
Fatto qualche dollaro, tornò nell’Arkansas e si iscrisse a una scuola sospettata di dare un insegnamento marxista, ciò che gli valse la reputazione di ‘rosso’ che non aveva perduto al momento della sua prima elezione come Governatore democratico del suo Stato.
Fece ciò che nessuno aveva più fatto dopo la Secessione del South Carolina del 1860: mobilitò la Guardia Nazionale del suo Stato contro una decisione degli Stati Uniti.
Fece proibire dalle sue baionette l’ingresso della High School agli alunni di colore di cui un Giudice Federale aveva ordinato l’ammissione…”
Queste le parole che Raymond Cartier in ‘Le 50 Americhe’ dedica a Orval Faibus, l’ultimo Secessionista.
Correva il 1957 e quella che è passata alla storia come la ‘Little Rock Crisis’ si risolse solo quando il Presidente Eisenhower spedì in Arkansas elementi della 101st Airborne Division nel contempo ‘federalizzando’ la locale citata Guardia Nazionale a quel punto sottratta al comando di Faubus.
Sconfitto ma non sono, restò in carica per altri dieci anni.