President’s day

In origine dedicata a celebrare la nascita di George Washington e pertanto collocata al 22 febbraio, oggi, terzo lunedì del secondo mese dell’anno, come ha stabilito una apposita legge, ha luogo e svolgimento negli Stati Uniti il ‘Giorno dei Presidenti’.
Nella circostanza, un ennesimo sondaggio tra esperti, ha prodotto l’ennesima classifica che vede ai primi posti, nell’ordine, Abraham Lincoln Franklin Delano Roosevelt George Washington Theodore Roosevelt Thomas Jefferson e Harry Truman.
Detto e rilevato – ed è preoccupante – che il più vicino a noi di questi signori ha governato dal 1945 al 1953, infiniti anni fa, dal mio punto di vista e con qualche dubbio a proposito di Franklin Delano, tutto pressoché condivisibile.
Le perplessità sono però davvero notevoli e certamente fondate già a partire dal settimo nome proposto, Barack Obama, il colore della cui pelle offusca i giudizi.
Collocarlo prima di Lyndon Johnson, quanto alla politica interna diritti civili e delle minoranze in prima linea assolutamente eccezionale, per cominciare, è ridicolo.
Incredibile, poi, che, sia pure verso il fondo della graduatoria, sia ricordato William Harrison, in verità non giudicabile visto che occupò lo scranno per soli trentuno giorni per di più gravemente, morì, ammalato. Venendo a noi, si potrebbe dire, gli storici – evidentemente, qualsiasi cosa si dica, non presenti tra gli intervistati – mai si avventurerebbero in giudizi su Presidenti tanto vicini o in essere quali Donald Trump e Joe Biden.
Occorre ovviamente essere alquanto se non molto temporalmente distanti per giudicare non emotivamente e senza faziosità.
Comunque, mentre Biden sarebbe quattordicesimo, Trump si posizionerebbe ultimo.
Cosa dire a quest’ultimo riguardo se non che una davvero cospicua parte degli elettori sembra pensarla assai diversamente?

19 febbraio 2024