Presidenziali del 1824

La più interessante, tempestosa e ricca di conseguenze tra le cinquantanove tornate elettorali nell’intera storia degli Stati Uniti d’America, quella datata 1824.
I seggi furono aperti dal 26 ottobre al 2 dicembre.
Tutti e quattro i candidati alla fine (alla fine, perché altri due si ritirarono prima del voto: il Ministro della Marina Smith Thompson e quello della Guerra John Calhoun) in corsa appartenevano al Partito Democratico-Repubblicano.
Il georgiano William Crawford – fra l’altro, designato a succedergli dall’uscente James Monroe nel cui gabinetto era Segretario al Tesoro – era stato scelto in una riunione partitica il cui esito non era piaciuto a molti.
Nacque così la candidatura alternativa del Segretario di Stato in carica John Quincy Adams.
Nel contempo, il Parlamento del Kentucky propose per lo scranno lo Speaker della Camera Henry Clay.
Per finire, il Parlamento del Tennessee indicò quale proprio candidato il Generale Andrew Jackson, eroe di mille battaglie e fino a quel momento estraneo all’agone politico.

Terminato lo spoglio delle schede, il Collegio Elettorale risultò composto da novantanove Elettori legati a Jackson, da ottantaquattro vicini a J.Q. Adams, da quarantuno connessi a Crawford e da trentasette seguaci di Clay.
Essendo duecentosessantuno gli Elettori, nessuno si era neppure avvicinato alla maggioranza assoluta richiesta di centotrentuno.

Come disposto dal XII Emendamento del 1804, la scelta (è questa l’unica volta nella quale il testo al riguardo del citato Emendamento ha trovato attuazione dato che l’apparente precedente del 1800 già trattato è occorso ovviamente prima del 1804) fu demandata alla Camera dei Rappresentanti che il 9 febbraio 1825 si pronunciò a favore di Adams avendo Clay (quarto classificato e pertanto escluso secondo il disposto costituzionale che imponeva il ballottaggio solo tra i tre più votati) dirottato sul Ministro degli Esteri gli Elettori che controllava.
In contropartita, nel futuro gabinetto, la medesima poltrona degli Esteri.

Seguirono contestazioni a non finire ad opera di Jackson e quattro anni di furiose lotte e contrapposizioni.
Dalla spaccatura provocata dall’esito della votazione Camerale, in crisi profonda i democratici-repubblicani, nacque il Partito Democratico.
Per inciso, Vice di J.Q (il Presidente che nella storia ha catturato percentualmente il minor numero di voti popolari: solo il trenta e novantadue per cento) sarà John Calhoun.

Occorre in questo frangente parlare anche della precocemente dissolta candidatura come Vice dell’ex grande Segretario al Tesoro Albert Gallatin.
Costui era in verità nato nel 1761 a Ginevra, nell’attuale Svizzera (Ginevra entrerà nella Confederazione nel 1815).
Essendo venuto al mondo prima della Dichiarazione di Indipendenza del 4 luglio 1776, poteva aspirare alla carica presidenziale come a quella vice presidenziale anche non potendo contare sulla cittadinanza americana dalla nascita, requisito evidentemente non proponibile nei primi decenni di esistenza dell’Unione.

Annotazioni
Nato ed ‘allevato’ per la Presidenza come nessuno mai prima o dopo di lui, John Quincy Adams la conquistò nel 1824 al termine della contrastatissima campagna elettorale sopra descritta.
Quello citato è l’unico caso nel quale un candidato sia arrivato alla Presidenza avendo perso sia per voti popolari che per ‘voti elettorali’.

In quattro diverse occasioni, invece, lo sconfitto, a livello nazionale, per voti popolari ha ottenuto un numero maggiore di delegati così da risultare eletto.
Eccole: nel 1876, Rutherford Hayes; nel 1888, Benjamin Harrison; nel 2000, George Walker Bush; nel 2016, Donald Trump.
Tutti e quattro repubblicani!

Per inciso, J. Q. A. fu il primo figlio o discendente o coniuge di un Presidente a cercare di percorrere la stessa strada del padre o dell’avo o del marito (qui il riferimento è evidentemente a Hillary Rodham Clinton) arrivando alla Nomination.
Dopo di lui, Benjamin Harrison nipote di William Harrison, George Walker Bush figlio di George Herbert Bush e la or ora citata Hillary.
Il secondo Harrison e il secondo Bush sono riusciti nell’intento.
Non così la Signora Clinton.

In questo ambito, va altresì ricordata la ripetuta e vana candidatura nelle fila repubblicane tra gli anni Quaranta e i primi Cinquanta del Novecento del Senatore Robert Taft, figlio del Presidente William Taft, costantemente respinto dal GOP in sede di Primarie o di Convention.

29 febbraio 2024