Presidenziali del 1840

Si vota per la Presidenza per la quattordicesima volta.
I seggi sono aperti dal 30 ottobre al 2 dicembre.
Aumento vertiginoso del numero dei votanti che arrivano addirittura all’ottanta e due per cento degli aventi diritto.
I componenti il Collegio Elettorale da eleggere sono duecentonovantaquattro.
La maggioranza assoluta è fissata quindi a centoquarantotto.

Il Partito Democratico, riunito a Baltimora, opta per la conferma del Presidente uscente Martin Van Buren.
Nascono problemi quanto alla figura del possibile Running Mate, tanto che il Vice in carica Richard Johnson – peraltro già arrivato a ricoprire il ruolo in modo particolare, come narrato – non viene riproposto.
Alla fine, nessuno sarà candidato dai democratici alla Vice Presidenza e gli Elettori dell’Asino si divideranno optando per lo stesso Johnson, per l’ex Governatore della Virginia Littleton Tazewell, per l’allora Governatore del Tennessee James Knox Polk.

Il Partito Whig – assai più agguerrito rispetto alla tornata del 1836 – cambia strategia e punta su un solo uomo: il Generale ed ex Senatore dell’Ohio William Harrison, colui che aveva ottenuto quattro anni prima i migliori risultati in termini di voti popolari e di Stati conquistati.

Il risultato è favorevole proprio ad Harrison che conquista diciannove Stati e duecentotrentaquattro Elettori.
Il rivale – sonora sconfitta per un Capo dello Stato uscente – deve accontentarsi di sette Stati e di sessanta membri del Collegio.

Va ancora segnalata la candidatura di James Birney per il neo costituito Liberty Party, movimento antischiavista.

Annotazioni
Le elezioni del 1840 si segnalano per molte stranezze e primati.
Harrison sarà fino al Reagan del 1980 il più vecchio Presidente eletto (aveva sessantasette anni da un pezzo) e il più vecchio a giurare (aveva sessantotto anni compiuti).
Lo stesso, sarà il primo Presidente USA a morire in carica: il 4 aprile 1841 esattamente trentuno giorni (record della più breve permanenza a White House) dopo la cerimonia dell’insediamento – tenutasi il 4 marzo 1841 – muore di polmonite.

La morte di Harrison dà il via alla cosiddetta ‘Maledizione dell’anno zero’.
Dal 1840 al 1960, infatti, tutti i Presidenti eletti o confermati in un anno con finale zero muoiono in carica.
Nell’ordine, dopo il pluricitato Harrison, Lincoln (vincitore nel 1860), Garfield (eletto nel 1880), McKinley (confermato nel 1900), Harding (vittorioso nel 1920), F. D. Roosevelt (riconfermato anche nel 1940), Kennedy (eletto nel 1960).

Se si guarda al risultato del voto nel Collegio Elettorale, incredibilmente, si trovano tra quanti hanno riportato suffragi ben quattro tra Presidenti in carica e futuri:
William Harrison, Presidente eletto
Martin Van Buren, Presidente uscente e sconfitto
John Tyler, Vice di Harrison e di lì a poco suo successore mortis causa
James Polk, nel 1844 in corsa e vittorioso, che riceve un voto come Vice Presidente.

4 marzo 2024