Presidenziali del 1852

Si vota il 2 novembre e ai seggi si reca il sessantanove e sei per cento degli aventi diritto.
Gli Electors da nominare sono duecentonovantasei e pertanto è fissata a centoquarantanove la maggioranza assoluta necessaria.
Tre i partiti principali in lizza.
Il Partito Democratico e il Whig tennero le Convention a Baltimora.
Il Free Soil a Pittsburgh.
Principale ragione del contendere, ovviamente, lo schiavismo, avversato al Nord, difeso al Sud.

Fra i democratici, la lotta pare ristretta a quattro pezzi da novanta.
James Buchanan, futuro Presidente già Segretario di Stato, Lewis Cass, Senatore già candidato nel 1848, Stephen Douglas, Senatore per l’Illinois e uno dei rivali di Lincoln più avanti, nel 1860, e William Marcy, un uomo politico che aveva ricoperto e ricoprirà fino alla morte un incredibile numero di pubblici incarichi.
Dopo un numero infinito di votazioni, la scelta cade su un outsider, il già Senatore del New Hampshire Franklin Pierce.

Fra gli Whig, sconfitto in sede di Convention il Presidente uscente Millard Fillmore, battuto il grande Daniel Webster, ci si affida all’eroe di mille battaglie, in servizio fin dal 1808, il Generale Winfield Scott.
Non aveva in effetti il partito vinto due volte in precedenza presentando militari valorosi quali William Harrison (nel 1840) e Zachary Taylor (nel 1848)?
Scott sarà invero l’ultimo candidato alla Presidenza proposto dai Whig che si avviano rapidamente alla dissoluzione.

Fra l’altro, proprio nel 1852, prima delle elezioni, muoiono sia il citato Webster (e sarebbe stato un grosso problema se l’avessero scelto) che Henry Clay, le due persone che, pur non arrivando mai alla Casa Bianca, avevano reso il partito significativo sul piano nazionale.

Per inciso e visto che, allegramente, si parla di decessi, il Vice di Pierce William King morirà il 18 aprile 1853 restando quindi in carica per soli quarantacinque giorni (e all’epoca, fino all’adozione del 1967 di un apposito Emendamento, il Vice deceduto o dimissionario non veniva sostituito).

Il terzo pretendente allo scranno presidenziale è John P. Hale, Senatore del New Hampshire, per conto del Free Soil.
Catturerà solamente la metà dei voti presi da Martin Van Buren quattro anni prima e resterà a bocca asciutta sia in termini di Stati che di Elettori.

Così come Scott – l’abbiamo detto, l’ultimo candidato dei Whig a White House – Hale resterà l’ultimo Free Soil, visto che l’effimero partito che lo esprimeva si scioglierà nel 1854.

La vittoria di Pierce fu netta: ventisette Stati, contro i quattro andati a Scott, e duecentocinquantaquattro delegati al Collegio Elettorale contro quarantadue.
In qualche modo storicamente ‘giusto’ che Whig e Free Soil spariscano.

Due anni dopo, nel 1854, nascerà il Partito Repubblicano.

7 marzo 2024