Presidenziali del 1856

Si va alle urne il 4 novembre.
Duecentonovantasei i delegati al Collegio e centoquarantanove la maggioranza da raggiungere.
Grande incremento di elettori (comuni e pertanto con l’iniziale minuscola): vota il settantotto e nove per cento degli aventi diritto, il nove e tre in più della volta precedente.

Tre i movimenti politici in lotta.
Il Partito Democratico si riunisce a Cincinnati.
L’American (emanazione del Whig e dipoi dissolto nel 1860) a Philadelphia.
Debutta il Partito Repubblicano.

Fondato due anni avanti avendo come primo punto del programma l’abolizione della schiavitù (non se ne parla mai, ma chiedeva anche che ai Mormoni fosse vietata la poligamia), il futuro GOP – verrà così denominato più avanti essendo GOP l’acronimo di Grand Old Party – si riunisce a sua volta in Convention a Philadelphia.
Incorona l’esploratore John Frémont – uomo che Maldwyn Jones definisce “di magnifico aspetto”, questa essendo a modo di vedere dello storico la sua essenza politica (!?) – che riesce a prevalere sul Giudice John McLean, sul Senatore del New York William Seward, sul Governatore dell’Ohio Salmon Chase, sull’altro Senatore Charles Sumner, del Massachusetts.
Da notare che nella corsa verso la candidatura alla Vice Presidenza un certo Abraham Lincoln viene sconfitto dal Senatore del New Jersey William Dayton!

Nell’Asinello, escluso William Marcy, in lizza gli stessi uomini politici già presenti quattro anni prima.
Stavolta, Pierce deve lasciare e alla fine prevale James Buchanan che può contare sul fatto che essendo stato negli ultimi anni Ambasciatore in Gran Bretagna non risulta coinvolto nelle lotte intestine in specie dell’ultimo biennio.

Veramente eccezionale quanto accade nel novello movimento battezzato American.
Dalla Convention esce a furore di popolo il nome dell’ex Presidente Millard Fillmore che viene nominato a sua completa insaputa visto che è in viaggio in Europa.
Tornato a giugno negli Stati Uniti, sarà obbligatoriamente un candidato di secondo piano.
Fra l’altro, per questa decisamente particolare situazione, resta nella storia USA come il primo tra i Vice Presidenti subentrati causa mortis al titolare (a fianco di Zachary Taylor nel ticket Whig nel 1848, era entrato a White House nel 1850) ripresentatosi personalmente – peraltro non immediatamente dopo avere lasciato lo scranno come farà inaugurando una serie Theodore Roosevelt nel 1901 – nonché il primo sconfitto tra questi.

Il risultato elettorale dice:
James Buchanan, Presidente avendo vinto in diciannove Stati e conquistato centosettantaquattro Elettori (con l’iniziale maiuscola).
John Frémont – sconfitto ma certamente con onore – vittorioso in undici Sati e votato al Collegio da centoquattordici delegati.
Millard Fillmore, lontano, vincente in un unico Stato e accreditato di soli otto Elettori.

Annotazioni
Frémont adottò un efficace slogan: “Free soil, Free speech, Free men and Frémont”.
Nel successivo 1864, non ancora decisa la Guerra di Secessione, in dubbio se riproporre Lincoln, il Partito repubblicano pensò per un attimo ancora al gagliardo esploratore che non pochi intendevano mettere in campo in luogo e vece del Presidente.
L’improvviso volgere del conflitto a favore del Nord fece rientrare tali propositi.

Quanto a Buchanan, è il solo Presidente scapolo (Cleveland lo era al momento della prima entrata a White House ma si sposò) e il più chiacchierato per le sue ‘amicizie’ particolari.

8 marzo 2024