Presidenziali del 1924

Si vota il 4 novembre.
Cinquecentotrentuno gli Elettori da eleggere.
Duecentosessantasei la maggioranza assoluta da raggiungere.
Quarantotto e nove per cento gli aventi diritto al voto effettivamente recatisi alle urne.
Tra i repubblicani, Calvin Coolidge, succeduto al defunto in corso di mandato Warren Harding, nella Convention di Cleveland, ottiene facilmente la Nomination.
Suo contendente, per quanto possibile nella situazione, il Senatore e in precedenza Governatore della California Hiram Johnson, già Running Mate di Theodore Roosevelt nel 1912.
Dal Partito Repubblicano – che a suo modo di vedere non abbraccia le idee populiste e progressiste che lo animano da sempre e non si schiera debitamente a favore degli agrari – esce Robert La Follette.
Nasce il Progressive Party del quale l’ex Governatore del Wisconsin, all’epoca Senatore, sarà il battagliero vessillifero.

Il Partito Democratico, riunito in quel di New York, affronta nella circostanza una delle Convention più complicate e infinite della storia.
Sedici giorni di votazioni (all’epoca, la Nomination si conquistava ottenendo i voti di due terzi dei delegati).
Equilibrio tra i due maggiori pretendenti: l’ex Segretario al Tesoro William Gibbs McAdoo e il Governatore cattolico del New York Alfred Al Smith.
Dopo centodue (!?) ballottaggi non concludenti, McAdoo e Smith si accordarono per far convergere i loro voti sull’ex Ambasciatore a Londra John Davis, del West Virginia, che risultò pertanto ufficialmente investito.
Con Davis, a definire la squadra dell’Asinello, il Governatore del Nebraska Charles Wayland Bryan, fratello minore del tre volte invano candidato e successivamente Segretario di Stato William Jennings Bryan.
Da sottolineare il fatto che i due Bryan sono nella storia gli unici fratelli inclusi in un ticket presidenziale da uno dei partiti maggiori.

Al termine di un confronto nel quale molto si adoperò secondo carattere La Follette, in cui Davis fu scarsamente incisivo, il Presidente uscente prevalse con grande facilità.
L’esito fu il seguente:
Coolidge, trentacinque Stati e trecentoottantadue delegati al Collegio Elettorale;
Davis, dodici Stati e centotrentasei Elettori;
La Follette, uno Stato (il suo Wisconsin) e soli tredici voti nel predetto Collegio.
Da sottolineare che lo Stesso La Follette arrivò nell’occasione secondo in altri tredici Stati.

25 marzo 2024