Presidenziali del 1944

Si vota il 7 novembre.
Cinquecentotrentuno gli Elettori da eleggere.
Duecentosessantasei i voti necessari per raggiungere la maggioranza assoluta.
Cinquantacinque e nove per cento i votanti con un netto calo – sei e sei in percentuale – rispetto alla precedente tornata.
Entrambe le Convention si svolgono a Chicago.
Per quanto si dubiti del suo reale stato di salute, Franklin Delano Roosevelt, per la quarta volta consecutiva, ottiene il mandato dal Partito Democratico.

Si ricorda qui incidentalmente che a seguito del successivo Emendamento del 1951 nessuno potrà più essere eletto Presidente più di due volte.

Il Vice Presidente Henry Wallace – troppo liberal e progressista secondo molti componenti l’establishment – per quanto non sia malvisto da F.D.R., viene sostituito nel ticket dal Senatore del Missouri Harry Truman, un chiacchieratissimo uomo politico, in origine legato al boss della malavita organizzata del suo Stato Tom Pendergast, entrato in Senato nel 1935 ma quivi ben inserito.

Il Partito Repubblicano nutre fiducia riguardo all’esito elettorale visto il successo conseguito nelle Mid Term Elections di due anni prima.
Fuori gioco il conservatore Robert Taft che preferisce al momento restare alla Camera Alta, esclusa l’ipotesi Generale Douglas McArthur essendo fra l’altro il capo delle Forze Armate del Pacifico ancora impegnato in Oriente, cancellato il candidato del 1940 Wendell Wilkie sconfitto nettamente nelle Primarie e ritirato, l’investitura GOP va al nel frattempo (era prima, nel 1940, all’epoca della precedente Convention, Procuratore del Distretto di New York) diventato Governatore dello Stato che ospita la Grande Mela Thomas Dewey.
A temperare il peraltro tenue suo liberalismo, con lui il Senatore dell’Ohio, l’isolazionista John Bricker.

Campagna elettorale intensa, nella quale un brillante e all’apparenza sanissimo Roosevelt respinge bene l’assalto del rivale.
Da segnalare, comunque, che in questa quarta occasione il Presidente confermato otterrà meno delegati al Collegio Elettorale e vincerà in un minor numero di Stati.
Ecco i numeri:
F.D.R., trentasei Stati e quattrocentotrentadue voti al Collegio.
Thomas Dewey, dodici Stati e novantanove Elettori.

Tipico ‘perennial candidate’ – è in cotal modo denominato nel gergo elettorale americano colui che costantemente e invano si ripropone per una carica pubblica – nella circostanza per il Partito Socialista corre per la quinta volta (nel 1948 chiuderà con la sesta discesa in campo) Norman Thomas.

30 marzo 2024