Presidenziali del 1956

Si vota il 6 novembre ed è questa l’ultima occasione nella quale gli Stati chiamati alle urne sono quarantotto.
Nella tornata 1960, infatti, voteranno anche i cittadini delle Hawaii e dell’Alaska.
Tutto come quattro anni prima quanto ai numeri degli Elettori e della maggioranza assoluta.
Sessanta e sei la percentuale di affluenza ai seggi.
I due partiti maggiori ripropongono i medesimi candidati ottenendo lo stesso risultato.
Il Presidente uscente Eisenhower ha garantito al Paese la promessa pace e ha amministrato con saggezza.
Proprio nel 1956 viene colpito da un infarto ma si rimette completamente.
Qualche problema in più nel campo repubblicano incontra e supera – visto che sarà comunque confermato nel ticket – il Vice in carica Richard Nixon che il titolare invero vorrebbe sostituire.
Fatto è, però, che il più accreditato quale possibile alternativa, il preferito da Ike Christian Herter, allora Governatore del Massachusetts, è nato a Parigi e forti sono i dubbi in merito al reale possesso da parte sua dei prescritti requisiti.

Il Partito Democratico finisce di bel nuovo per convergere su Adlai Stevenson che nel corso delle Primarie, dopo un avvio stentato, riesce a superare Estes Kefauver, il Senatore del Tennessee che già quattro anni prima era stato in corsa.
Fra l’altro, la prima ripresa televisiva di un confronto tra candidati riguarda proprio i due contendenti democratici citati che saranno immortalati dalle telecamere in vista delle Primarie della Florida.
Corre il 21 maggio.
Alla Convention l’Asinello deciderà di contare su tutti e due mettendo in lizza il duo Stevenson/Kefauver.
Si arriva a questa determinazione dopo il ritiro dalla competizione per il secondo posto nel ticket del giovane Senatore del Massachusetts John Kennedy.
Tra i contendenti di minor peso, si nota Lyndon Johnson.

Divertente il fatto che Elvis Presley, il grande cantante rock, conquisti nel corso di Primarie e Caucus cinquemila voti con il sistema ‘write in’ (che in alcuni Stati consente agli elettori di votare altri rispetto ai candidati riportati nella scheda scrivendone il nome).

In conclusione, un Adlai Stevenson meno compassato e più aperto non riesce a conquistare l’elettorato per così dire comune e finisce per perdere in modo più rovinoso rispetto al 1952.
Eisenhower vince in quarantuno stati riportando quattrocentocinquantasette voti al Collegio.
Il democratico, conquista solo sette Stati e settantatre delegati nazionali.

2 aprile 2024