Presidenziali del 1996

Convocati alle urne il 5 novembre, gli elettori nella circostanza latitano e si scende al quarantanove per cento degli aventi diritto, la più bassa percentuale dal 1924.

Anche in questa occasione, corre Ross Perot, nella circostanza per il Reform Party da lui fondato.
Non avrà lo stesso sostegno di quattro anni prima anche se comunque riceverà l’otto e quattro per cento del voto popolare.

Bill Clinton pare in difficoltà e il suo partito maggiormente.
Le Mid Term Elections datate 1994 sono andate male e il GOP – che ha scritto e stipulato il ‘Contratto con l’America’ – si è preso tutto: maggioranza al Senato, alla Camera, nei Governatorati.
Comunque, è ancora il ticket Clinton/Gore a ricevere la Nomination democratica in quel di Chicago.
E ricordo nuovamente che il Presidente in carica e in cerca di conferma se democratico di solito prevale.
Solo Jimmy Carter, nel 1980, alla fine, tra i membri eletti dell’Asinello non è riuscito nell’intento.
Non altrettanto si può in fondo e del tutto dire parlando di Grover Cleveland che fu sconfitto nel 1888 in termini di delegati ma vinse il voto popolare e comunque seppe tornare a White House nel successivo 1892 prendendosi la rivincita.

Nel campo avverso, l’ex Senatore Bob Dole, già leader della maggioranza alla Camera Alta e candidato Vice con Gerald Ford nel 1976, prevale in quel di San Diego su un discreto numero di rivali che si sciolgono prima o durante le Primarie e i Caucus come neve al sole.
Fra loro, l’editore Steve Forbes e di nuovo il già Consigliere presidenziale Pat Buchanan.
A comporre il ticket, l’ex campione di football e dipoi Ministro Jack Kemp.
Si intravvede il futuro Presidente George Walker Bush, Governatore del Texas, che declina l’invito a correre decidendo di aspettare.

12 aprile 2024