‘Ronald Reagan’s election campaign’

Altri tempi, verrebbe da dire.
E si sbaglierebbe alla grande.
Perché, molto molto antecedentemente, praticamente da subito, ai contrasti politici e ideologici che naturalmente dividevano i candidati alla Executive Mansion, si sono aggiunti eccome gli attacchi personali e gli insulti.
E però a proposito di Ronald Reagan – è al grande Presidente repubblicano degli Ottanta che nella prima riga mi riferisco per contrasto avendo avuto a che fare in questo 2020 con una campagna elettorale da questo punto di vista indifendibile – nulla di tutto questo.
Entrato attivamente in politica – invero, ad Hollywood aveva operato in qualità di capo della ‘Screen Actors Guild’, l’Associazione che rappresenta sindacalmente attori, sceneggiatori, registi e maestranze varie – negli anni Sessanta, due volte Governatore della California, in tre circostanze impegnato nella ricerca della nomination repubblicana, in due vincente nella successiva campagna avversa al contendente democratico, impossibile trovare nei suoi discorsi, nei comizi, nei dibattiti televisivi, insulti o aggressioni alla persona.
Poteva è vero contare nella temperie su capacità personali decisamente fuori del comune, sulla esperienza attoriale, sull’ironia, in fondo a tutto su una salda educazione.
Ovviamente osannato dai conservatori, è stato contestato dagli avversari, nessuno dei quali ha a questo riguardo avuto modo di sentirsi ferito e lamentarsi.
Chapeau!