Sanders contro i superdelegati
E alla fine Bernie Sanders si lamentò.
E’ vero, lo sapeva, ne era informato fin dall’inizio: il partito democratico – quello alla cui nomination aspirava (e aspira) – ha uno strano modo di considerare primarie e caucus.
Certo, dice l’asinello, e’ attraverso queste chiamate al voto popolare che si scelgono i delegati alla convention ma per evitare che in cotal modo possa vincere un outsider aggiungiamo ben settecentododici superdelegati opportunamente orientati e buona notte.
Ora, in prossimità degli ultimi confronti, dopo aver battuto Hillary addirittura in venti Stati, come detto all’inizio, Sanders si lamenta.
Sarebbe staccato di poco e ancora in grado di strappare la nomina all’ex first lady se i superdelegati non ci fossero.
E chiede, senza nessuna possibilità di essere preso sul serio, di rivedere il regolamento.
Che illuso!