Texas

Di seguito, per dare un’idea dell’opera, la pagina che dedico al Texas nel libro ‘Le cinquantuno Americhe’ che vado ultimando.

 

“Due Senatori e trentasei Rappresentanti secondo i dati del Censimento del 2010.

In totale, quindi, trentotto Grandi Elettori.

Come il Vermont, lo Stato con capitale Austin entra nell’Unione da Repubblica indipendente firmando un apposito Trattato.

Corre il 1845 e pertanto vota in una Presidenziale per la prima volta nel 1848 optando per Cass e rifiutando il Whig Taylor che sarà eletto.

Pierce e Buchanan, democratici, le due successive scelte coincidenti con quelle nazionali.

Nel fatidico 1860, si esprime per il Southern Democrat John Breckinridge.

Escluso nel 1864 perché Secessionista, quattro anni dopo non partecipa perché immerso nella Reconstruction Era.

Dal 1872 – allorquando opta per Greeley – addirittura al 1924 – quando prederisce Davis a Coolidge – solo e sempre voti per l’Asinello vedendo quindi le sue scelte vincenti (perché uguali a quelli del Paese) solo con Cleveland e Wilson.

Nel 1928, rifiutando il cattolico e democratico Smith, il GOP Hoover.

Comune a molti altri Stati la successiva sequenza dem quattro Franklin Delano Roosevelt e Truman.

Di nuovo, 1952 e 1956, un repubblicano: Eisenhower.

Kennedy nel 1960.

Johnson, ovviamente, a seguire.

Humphrey invano contro Nixon nel ‘68.

Questi invece quattro anni dopo.

Parentesi dem con Carter e dal Reagan 1980 solo scelte GOP: ancora Reagan, George Herbert Bush vincente e perdente (1988 e 1992), Dole (sconfitto nel 1996 da Clinton), due volte il trionfante George Walker Bush (2000 e 2004), McCain e Romney battuti da Obama, Trump nel 2016.

Cinquantadue per cento a quarantatre il buon margine ottenuto dal tycoon.

Mid Term Elections 2018?

Ventitre Rappresentanti repubblicani contro tredici.

Un certo calo del GOP che ha perso nella circostanza due seggi camerali.

Per quanto il Texas non possa essere definito tout court ‘Red State’ va certamente considerato dai repubblicani uno Stato amico e, dato il suo bagaglio di Delegati Nazionali, importantissimo.

Deve (deve) il candidato dell’Elefante assolutamente vincere il 3 novembre 2020 da queste parti.

Altrimenti può mettersi davvero male”.