“The most important election ever”

Questa molte volte letta e ascoltata affermazione è stata di recente riportata in auge da vari analisti conservatori quasi fosse una chiamata alle armi.
Il riferimento è ovviamente alla particolare situazione politica americana che vede contrapporsi decisamente due opposte visioni del mondo: quella capitalistica e quella socialista.
E v’è chi sostiene che mai storicamente come oggi uno dei due partiti maggiori sia stato tanto chiaramente, in modo radicale, connotato.
Non solo per le posizioni assunte o pregresse dei candidati presenti nel ticket democratico.
Soprattutto, per l’atmosfera che nel partito aleggia e per gli esiti che le Primarie interne hanno dato e continuano a dare.
Quelle che nel 2016 erano le idee in qualche modo addirittura romantiche portate avanti – grande novità, senza dubbio – da Bernie Sanders appaiono superate nel corrente 2020 dalle istanze e dai progetti di candidati giovani, esponenti di una ideologia per gli USA rivoluzionaria.
E non più solamente nel New York o in California.
Un partito dell’Asino diverso che propone una America diversa.
Di fronte, sulla difensiva, la ‘vecchia’ visione conservatrice.
Destinata a perdere?
In prospettiva, molto probabilmente.
Il 3 novembre?
Chi lo sa?