Trump, Clinton, Obama: scaramucce (!!!)

“Penso che Obama sia il presidente più ignorante che il nostro Paese abbia mai avuto.

E vi dico che Hillary Clinton sarà ancora peggio”.

Così – gentilmente, occorre dirlo – ieri Donald Trump rispondendo alle osservazioni fatte da Hillary Clinton (“Trump non può sedere alla Casa Bianca”, ha detto in buona sostanza, con parole più forti, la candidata dem) e dal presidente Barack Obama (il quale, gentilmente anche lui, ha dichiarato che il tycoon non capisce niente di politica estera).

Credono davvero i due esponenti dell’asinello che scendere sul terreno preferito da The Donald sia produttivo?

Non sarebbe meglio astenersi e dimostrarsi diversi?

Trovare e utilizzare una differente strategia?

Il maverick Donald Trump sa come comportarsi e quali tasti schiacciare nella polemica più terra terra, quella per lui maggiormente produttiva.

Sa come rubare la scena ai rivali.

L’ha fatto con i contendenti GOP sbaragliandoli con uno staff ridotto al minimo e senza neppure dover investire molti quattrini in pubblicità.

(Ricordo che conta su una ottantina di collaboratori mentre quelli della Clinton sono circa ottocento).

E’ riuscito (ma lo fa sempre) con la trovata di ieri, con la richiesta di aiuto ai russi per conoscere i contenuti delle famose trentamila email di Hillary che sembrano sparite, a far passare in secondo piano perfino gli accadimenti del giorno alla convention rivale.

E non serve cercare di rovesciare la frittata parlando di collusioni con Putin o di chissà cos’altro.

Argomenti buoni per la stampa, del tutto ininfluenti sugli elettori ai quali il nuovaiorchese si rivolge.

Se la campagna democratica non lo capisce e modifica programmi e comportamenti, Trump vincerà a mani basse.