Trump e i timori repubblicani

Molti i perché.

Molte le ragioni della esistente e montante opposizione interna al partito repubblicano.

Donald Trump è un maverick, un ‘senza padrone’, uno che dei sacri principi GOP se ne impipa, uno che sa cavalcare lo scontento e attira gli anti sistema, uno che – ritengono i Bush, ritengono McCain e Romney, ritiene Paul Ryan – i veri repubblicani non andranno a votare.

Ma quale il timore più grande di questi signori e dell’establishment?

Quello di perdere con la Casa Bianca anche la maggioranza al senato.

E non è forse il senato che nella prossima legislatura dovrà occuparsi di ratificare o meno la nomina da parte del futuro presidente del giudice della Corte Suprema che andrà a sostituire il defunto Antonin Scalia?

Perdere quindi il controllo dell’alto consesso potrebbe voler dire avere nei prossimi anni una Corte Suprema a maggioranza liberal in tutto e per tutto avversa alle posizioni etiche e sociali del partito.

Un vero e sentito problema.

Un possibile – dal punto di vista GOP – un possibile dramma!