Trump e l’ipotetico ‘terzo mandato’

Incredibilmente, oggi – a secondo biennio del primo non ancora iniziato (si è insediato il 20 gennaio 2017) – guardando assai immaginificamente al futuro, qualcuno parla di un ‘terzo mandato’ presidenziale di Donald Trump.

Il bislacco ragionamento è il seguente.

Sotto accusa per chissà quale grave crimine (‘Russia-gate, la prima ipotesi), il tycoon non può essere deposto né adesso né certamente in un ipotetico secondo quadriennio in quanto la procedura prevede sì l’accusa da parte della Camera a maggioranza semplice ma dipoi una sentenza contraria al Senato votata dai due terzi dei Laticlavi presenti.

Impossibile: dovrebbero voltargli le spalle un gran numero di Senatori repubblicani suicidandosi.

Però, una volta non più Presidente (nel 2025!) il Nostro potrebbe essere perseguito dalla magistratura avendo perso le immunità relative all’incarico.

Ecco allora che The Donald opererebbe per modificare se non abolire l’Emendamento del 1951 che limita a due e solo a due le elezioni del caso.

Rieletto quindi come normale nel 2020 potrebbe risultare di nuovo vincente nel 2024 e tranquillo fino al 20 gennaio 2029 (di più ancora se gli riuscisse un quarto exploit).

Fantascienza.

E pura follia.

La modifica costituzionale negli USA (un Emendamento è Costituzione) deve essere approvata dai due rami del Congresso e quindi ratificata dai tre quarti degli Stati.

Anche pertanto da molti Stati che votano sempre e comunque GOP.

Si sta fantasticando da ogni punti vista!