Trump può vincere se…

Democratico, repubblicano, indipendente, riformista, democratico, repubblicano…

Donald Trump le ha passate tutte o quasi (andata e ritorno) le forze politiche in campo, tanto che definirlo politicamente risulta impossibile anche oggi nel mentre si appresta ad ottenere la nomination GOP a Cleveland.

E questa non appartenenza da vero maverick, questo trasmigrare, la non identificazione ideale o ideologica, in fondo, in un momento politico caotico come l’attuale, è la sua vera forza.

In lui, nel disprezzo che mostra e dimostra per una classe politica invero men che mediocre, nel suo dire, sia pure confusamente, pane al pane e vino al vino, milioni e milioni di americani si ritrovano.

Vincerà l’8 novembre?

Ad alcune condizioni.

La prima è che la rivale Hillary Clinton continui a non fare breccia, come nel corso delle primarie, in genere sui bianchi della middle class e sui giovani.

Poi, che gli riesca di chiamare alle urne parte dei cittadini che usualmente non votano, cosa che ha fatto in non poche occasioni nel corso delle predette primarie.

Infine, soprattutto, che il partito repubblicano – meglio, una sua parte – non decida di contrastarlo trovando un ‘terzo candidato’.

Vedremo.