Un cittadino di San Francisco e uno di Cheyenne, Wyoming

Cerchiamo di non dirlo.
Quasi non dirlo potesse far sparire il problema.
Il grande problema.
La verità è – ovviamente, si deve concludere così se si è obiettivi – che esistono sì molte Americhe come è sempre stato ma che le due socialmente, ideologicamente, economicamente, politicamente dominanti – quella democratica e la repubblicana – si odiano, non si sopportano e, come arrivò a dire Hillary Clinton nel 2016 in un rarissimo suo ‘momento verità’, si disprezzano profondamente.
Questo, per il vero, non in tutti vertici (chi, per dire, può pensare ad un Bernie Sanders che, per radicale che sia, odi o disprezzi qualcuno o sia odiato e disprezzato), ma in un numero sempre più cospicuo di cittadini sì.
Ed è assolutamente possibile definire le sfere degli uni e degli altri.
Semplificando brutalmente, le due coste oceaniche (quella Atlantica soprattutto nella parte settentrionale) – che gli Europei considerano ‘le più civili’ e alle quali esclusivamente guardano finendo per capire ben poco del Paese quale realmente è – sono (sarebbero) evolute, acculturate, a la page.
I ‘Flyover States’ nel mezzo – laddove nessuno va praticamente mai quasi l’antica scritta “Hic sunt leones” li rappresentasse – abitati da rozzi individui/massa, non bene identificabili, incolti (oh, quanto al confronto)!
Le due ora delineate Americhe arrivano ogni quattro anni a definire una prevalenza.
Accettata dall’America di volta in volta battuta.
Sempre più obtorto collo.
Il distacco – riassumiamolo quale ‘culturale’ – dal 2016 aumenta.
È forte al punto che questa volta può capitare che gli abitanti di San Francisco in un caso o di Cheyenne, Wyoming, nell’altro di quanto emerso dall’urna non ne vogliano più sapere.
Due Americhe, inconciliabili o pressappoco, come non mai!