Una professionista o un neofita?

In fondo – per quanto in proposito si possa articolare all’infinito – Hillary Rodham Clinton e Donald Trump propongono agli elettori non solo, come in qualche modo ovvio vista la loro appartenenza politica (benché Trump sia stato partiticamente assai ondivago), una differenza di fondo ideologica.

Non solo, una differenza caratteriale evidente.

Soprattutto – e la considerazione può essere decisiva – un confronto praticamente inedito in questi tanto evidenti termini, tra un professionista della politica e un neofita se non un dilettante.

E, considerati i tempi e il sempre maggiore disagio nei confronti della politica tout court, il crescere in modo esponenziale degli anti sistema, di quanti vogliono metaforicamente (solo?) radere al suolo i centri del potere, è proprio l’essere un neofita, un dilettante, un brutale oppositore dell’establishment (o l’apparire tale) che mette il magnate nuovaiorchese in prima linea.

Se l’8 novembre prevarranno gli anti sistema, se andranno a votare almeno in parte gli elettori che abitualmente disertano le urne perché convinti che esprimersi in un modo piuttosto che nell’altro non cambi niente, il candidato GOP vincerà.