USA 2016: Diocleziano vs Costantino (con al termine le osservazioni di Raimondo Fassa e un necessario Post Scriptum)

Tra i pochissimi capaci di lasciare volontariamente il potere, di abdicare e di rifiutare successivamente ogni invito o sollecitazione a riprendere il comando e il controllo, per quanto negli anni di ritiro a Spalato avesse sotto gli occhi il disfacimento della riforma dell’Impero Romano (Tetrarchia) come l’aveva voluta e strutturata, Diocleziano, che i Serbi ricordano icasticamente e infine come “l’avversario di Dio”.

Persecutore feroce dei Cristiani (e dei Manichei), negli ultimi anni di regno, può l’Imperatore Diocleziano essere stato sia pur lontanamente apparentato, guardando al confronto delle Presidenziali americane del 2016, da qualcuno (da più) nientemeno che ad Hillary Rodham Clinton?

Non del tutto follemente e comunque in modo tale da convincere non pochi a contrastare la Signora sul piano etico e a votare per Donald Trump quasi si potesse ritenere il tycoon un Costantino capace, di contro, di sostenere i valori morali e di impedire – immancabile ove Diocleziano avesse prevalso – una persecuzione?

Infiniti convincimenti, asserzioni, elucubrazioni, fraintendimenti, elaborazioni, stati d’animo, sofferenze, dolori, amori, rimpianti, cattiverie, simpatie, antipatie, insieme, indissolubili, portano a concludere in ogni umano sentire ed operare.

Così il predetto apparentamento è stato possibile.

Era l’ex Segretario di Stato ed ex First Lady per gli integralisti cristiani (Evangelici in prima linea visto che hanno preferito il repubblicano tra gli uomini all’ottantuno per cento e tra le donne al settantadue, ma anche, sorprendentemente per i poco avveduti, tra gli ispanici in larghissima misura di formazione cattolica) la portatrice di serissimi e inaccettabili attacchi ‘liberal’ al Cristianesimo come dai conservatori inteso.

Voleva il Partito Democratico con la Signora ‘innovare’ sostenendo e dando viepiù strada a riforme contro le quali necessitava decisamente muoversi.

L’aborto, per gli integralisti religiosi semplicemente da abolire, ovviamente.

I matrimoni omosessuali, inimmaginabili.

Le politiche di ‘apertura’ verso i transessuali e quel mondo che va sotto la voce lgbtq, ignobile.

Non un Diocleziano in armi certo, ma per non pochi ancor più pericoloso perché alle persecuzioni si reagisce agitando sofferenze e martiri, non altrettanto alle diaboliche ‘riforme’ che tendono al definitivo.

E non importava, non ha importato per costoro che la rappresentanzione.

Non importava, non ha importato la – se mi è consentito – a volte discutibile, per comportamenti magari pregressi, figura di Donald Trump.

Ha in cotal modo prevalso Costantino.

Prevarrà nel 2020?

Saranno in grado i democratici di proporsi agli elettori ‘altri’ rispetto ai propri in modo ‘accettabile’?

Sinceramente, difficile possa accadere guardando allo stuolo dei candidati alla nomination dell’asinello.

Joe Biden escluso, Bernie Sanders romanticamente compreso, una aggregazione di radicali, ‘feroci’ per i predetti integralisti, in molti determinanti Stati determinanti.

Le osservazioni di Raimondo Fassa (al quale, concordando sulla continuità tra i due, ho fatto notare che comunque Diocleziano è un persecutore e Costantino un pacificatore e come tali sono conosciuti) al mio testo su Clinton/Diocleziano e Trump/Costantino

La maggior parte degli storici concorda nel ritenere Diocleziano e Costantino in sostanziale continuita’.

Essi furono ’restitutores Imperii’, dopo il terribile periodo dell’anarchia militare.

Diocleziano perseguitò il Cristianesimo per le stesse ragioni per le quali Costantino lo legittimò.

Vedeva nel Cristianesimo una sorta di ’corpo estraneo’, come tale disgregatore dell’Impero. Percio tento’ di distruggerlo.

Costantino prese atto dell’impossibilita’ di estirparlo.

Comprese che il Cristianesimo poteva essere un ottimo ‘collante’ ideologico (al posto del ‘vecchio’ paganesimo sul cui rafforzamento Diocleziano ancora puntava).

La Clinton (semplifico molto) è sostanzialmente ‘laicista’.

Tende a ritenere la religione (qualunque religione!) un fatto ‘privato’ politicamente irrilevante.

Diocleziano non era di questo parere.

Per lui la religione contava, eccome!

Ora, l’atteggiamento del laicismo contemporaneo è, per qualunque religione, assai pericoloso.

Un conto è perseguitare una religione in nome di un’altra.

Un altro è eliminare l’idea di Dio da qualunque concezione della politica e della società.

In definitiva, anche i cattolici (e persino i musulmani!) americani, su un piano puramente logico, avrebbero dovuto votare per Trump!

Post Scriptum,

di MdPR

In verità, contrariamente a quanto ci si aspettava, una leggera maggioranza degli Ispanici che hanno votato nel 2016 lo ha fatto a favore dei repubblicani proprio per ragioni etico religiose essendo contrari alle ‘aperture’ della parte avversa.

Da non poco tempo, poi, i vecchi Cattolici, una volta vicini solo ai democratici (del resto, i due candidati alla Presidenza di fede ‘papista’ – come si diceva sprezzantemente ai tempi del primo tra loro, Alfred Smith, 1928, il secondo essendo naturalmente John Kennedy, 1960 – appartenevano all’asinello), si sono palesati altresì repubblicani, molti essendo per esempio tali nel 2016 tra i diciassette aspiranti alla nomination GOP.

Non stranamente, ma stranamente, gli integralismi protestanti e quelli cattolici si sono incontrati, riconosciuti, uniti.