Vincere la nomination democratica

Il prossimo 3 febbraio, con l’attesissimo Caucus dell’Iowa, prende il via il processo di selezione dei delegati alle Convention dei due massimi partiti americani.
Guardando specificamente in questo momento alla nomination democratica, ricordiamo che il totale dei predetti delegati (ogni movimento politico è libero di indicarne il numero a piacimento e secondo opportunità) è di tremila novecento settantanove e che per conseguenza per ottenere l’investitura al primo ballottaggio in sede congressuale è necessario raccogliere il voto di almeno mille novecento novanta degli stessi, la maggioranza assoluta.
Nel caso in cui la prima chiamata non si concludesse con la nomination dell’uno o dell’altro candidato, dal secondo ‘ballot’ sarebbero ammessi al voto anche i settecento settantuno ‘super delegati’ (non eletti ma indicati dal partito tra i maggiorenti), ragione per la quale la consacrazione necessiterebbe del consenso di almeno duemila trecento settantasei tra i convenuti.
Poche, ad oggi e visto il numero dei candidati di peso, le possibilità che la prima votazione dia un risultato definitivo.
Poche anche le chance che una larga maggioranza dei predetti ‘super delegati’ – come occorso nel 2016 allorquando si schierarono praticamente tutti con Hillary Clinton – abbracci un unico candidato.
Ad oggi, ripetiamo sottolineando come sempre che le cose possono in ogni momento cambiare.