Vincere meglio la seconda volta si può, ma non sempre riesce

Parecchi decisamente i Presidenti capaci di vincere due (o più, nel caso di Franklin Delano Roosevelt) volte.

Ma quanti tra costoro hanno migliorato il proprio risultato nella seconda circostanza?

Ora, nel lungo periodo nel quale – sostanzialmente, fino al 1912, allorquando votarono tutti i quarantotto Stati continentali – capitava che tra una votazione e l’altra il numero dei membri dell’Unione variasse (perfino in meno nel 1864, visto che i secessionisti ovviamente non parteciparono) molto difficile arrivare a valutazioni precise.

È quindi dal predetto 1912, prima elezione di Woodrow Wilson, che una simile disamina – per evitare le difficoltà conseguenti al continuo aumento degli aventi diritto al voto guardiamo solo agli Stati – è fattibile.

Ebbene, è proprio Wilson il primo a perdere colpi.

Quaranta gli Stati da lui conquistati nel 1912, trenta quattro anni dopo.

È pur vero che nella prima circostanza aveva potuto contare sul vantaggio determinato dalla feroce frattura tra Teddy Roosevelt e William Taft in campo repubblicano.

Dopo di lui, plurivincitore il già citato F. D. R..

Quarantadue Stati nel 1932.

Quarantasei (!!) quattro anni dopo.

Trentotto nel 1940.

Infine, trentasei nel 1944.

Dal 1951, un apposito Emendamento elimina la possibilità di essere eletti più di due volte.

Ed eccoci a Dwight Eisenhower.

Trentanove nel 1952 e quarantuno nel 1956.

Niente male.

Dopo – cinquanta gli Stati dell’Unione dal 1959 con l’ingresso di Alaska e Hawaii – plurivincente, Richard Nixon con trentadue nel 1968 (due gli avversari: Hubert Humphrey democratico e George Wallace segregazionista) e addirittura quarantanove nel 1972, il record al riguardo pareggiato dal Reagan 1984.

(Non è che una simile trionfale vittoria abbia messo al riparo – tutt’altro  –  il Presidente delle aperture alla Cina di Mao dai giusti attacchi che lo portarono alle dimissioni).

Dopo Nixon, due vittorie consecutive ad opera di Ronald Reagan.

1980, quarantaquattro e 1984 quarantanove Stati (primato eguagliato, come già detto).

Bill Clinton, allora: trentadue più il Distretto di Columbia (che vota dal 1964) nel 1992 e uno in meno (ahi ahi) nel 1996.

Seguono, entrambi eletti per due quadrienni, George Walker Bush e Barack Obama.

Nel 2000, contro l’agguerrito Al Gore, G. W. B. vince in trenta territori che diventano trentuno nel 2004.

Quanto a Obama, ventotto più il D. C. la prima volta, contro ventisei (ancora con l’aggiunta del Distretto) nel 2012.

Donald Trump, nel 2020?

Vedremo se e come prevarrà.