Visto da destra e poi da sinistra

1) “Cosa ha a che fare Teddy Roosevelt – 26° Presidente degli Stati Uniti – con George Floyd, criminale di carriera con seri problemi cardiaci e una predilezione per le droghe che è morto alla fine di maggio mentre era in custodia della polizia!”
Così Roger Kimball in un articolo nel quale – con riferimento al tentato abbattimento di una statua dedicata al successore di William McKinley – dopo avere debitamente (a suo modo di vedere) etichettato Floyd, si chiede chi mai possa sopravvivere e non essere condannato se retrospettivamente sottoposto a giudizi volutamente indirizzati a quel fine.

2) Parlando anch’egli a proposito di George Floyd, Walter Shapiro riporta la risposta data dal Vice Presidente Mike Pence ad un intervistatore che gli aveva detto non esserci scuse per quanto accaduto al medesimo:
“Così come non possono esserci scuse per le rivolte, i saccheggi e le distruzioni della proprietà che ne sono seguite!”
Al riguardo giudicando, parla del Vice in generale (ma visti i successivi esempi, di quelli repubblicani in specie) definendolo un delegato da parte del proprio ‘capo’ a dipingere il rivale di turno come una reincarnazione di Vlad l’Impalatore, paragonando personalmente Pence al “guttersnipe” (letteralmente zotico e ignorante) suo predecessore Richard Nixon quando nel 1952 attaccava Adlai Stevenson e al “second banana” (un complimento) Bob Dole che, candidato al fianco di Gerald Ford, denunciava, ahi lui, le ‘guerre democratiche’ del Novecento.

Kimball parla da destra.
Shapiro da sinistra.
Difficile possano trovare punti di convergenza.
E non solo a questi riguardi.